Fare le pulizie rilassa e fa bene alla salute

Fare le pulizie rilassa e fa bene alla salute

Sei stressata? Fai le pulizie!

Fare le pulizie rilassa e fa bene alla salute.
Ebbene sì, ad alcuni può sembrare un’affermazione incredibile eppure studi scientifici dimostrano che fare le pulizie e mettere in ordine aiuta a combattere lo stress.

Si chiama cleaning therapy (terapia del fare le pulizie) e fa bene alla salute sia fisica che mentale.
Secondo gli psicologi e gli psicoterapeutiesiste uno stretto legame tra l’ordine e la pulizia della propria casa o del proprio ufficio e l’ordine dei propri pensieri e stati d’animo.

In sostanza, purché non si ecceda nel maniacale, vivere ambienti di lavoro e domestici salubri – come recita la vision di Cooplar – aiuta il benessere psico-fisico di chiunque e, soprattutto in ambito lavorativo, ne trae vantaggio la produttività.

Le pulizie parrebbero essere davvero “terapeutiche” quando si è in preda all’ansia o al nervosismo.
E, se non bastasse, fare le pulizie e mettere in ordine aiuta a fare esercizio fisico ed a bruciare calorie. Insomma, un vero e proprio "toccasana".

È logico sottolineare che la ragione primaria per cui è fondamentale pulire è di natura igienico-sanitaria: pulire, lavare, rimuovere polvere e sporcizia, disinfettare è importante per eliminare batteri, allergeni e tutelare la salute di ciascuno di noi.

Rimandare le pulizie per pigrizia ed accumulare “cose da fare” non giova alla nostra mente che – ad un certo punto – va in tilt.

C’è chi si rifugia nell’alibi che il disordine aiuti i più creativi ad esprimersi: in un certo senso l’affermazione può essere anche considerata accettabile; bisogna però essere in grado di capire quando invece il disordine sia un chiaro indicatore di uno stato di malessere.

Anche chi eccede nella direzione opposta denota un disagio: esagerare con l’ordine, le pulizie, pulire sul pulito, lavare in modo ossessivo possono essere segnali di disturbi.

Anche nel pulire e nell'ordinare - come in tutte le situazioni - serve “equilibrio” per non eccedere nell’una piuttosto che nell’altra condizione.