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Zanzare: se le conosci le elimini
Conosciamo le zanzare
Con l’arrivo dell’estate si ripresenta il fastidioso e pericoloso problema delle zanzare.
Le zanzare sono insetti a metamorfosi completa: raggiungono lo stadio di insetto adulto attraverso le fasi di uovo, larva e pupa (o ninfa).
Le fasi di uovo, larva e pupa sono obbligate all’ambiente acquatico, mentre la fase adulta è obbligata all’habitat terrestre in nicchie ecologiche preferenziali a seconda delle diverse specie. L’habitat larvale ideale è rappresentato da acque ad alto tasso di inquinamento organico: acque stagne di fognatura, tombini stradali, scoli a cielo aperto, fosse biologiche, recipienti con acqua stagnante, abbeveratoi, ecc.)
Gli esemplari maschi sono esclusivamente glicifagi (organismi che si nutrono di nettare) cioè assumono zuccheri da fiori e piante per tutto il ciclo vitale. Sono solo gli esemplari femmine ad assumere abitudini ematofaghe (insetto che si nutre di sangue) ossia richiedono il “pasto di sangue” per poter fecondare le uova.
Il bersaglio viene riconosciuto attraverso chemiorecettori (cellula o organo sensoriale che risponde alla presenza di uno stimolo chimico) che l’insetto possiede sulle antenne e sul capo atti a riconoscere l’anidride carbonica.
La continua emissione di anidride carbonica nell’ambiente da parte dell’uomo o degli animali, attraverso la traspirazione e la respirazione epidermica, rappresenta il principale elemento di attrazione delle zanzare.
Non trascurabile – inoltre - il potere attrattivo di altre sostanze prodotte dagli organismi quali: il sebo della cute che contiene colesterolo), il sudore e gli ormoni sessuali; in particolare gli estrogeni.
Ecco l’identikit della vittima ideale delle zanzare:
- Maschio adulto
- Donna adulta / Gravidanza
- Gruppo sanguigno 0 (il preferito dalle zanzare)
- Sovrappeso (produce più calore)
- Usa creme o dopobarba a base di essenze floreali
- Veste di scuro
- Mangia molte verdure (esalazioni di etanolo)
- Fuma
- Produce molti ormoni sessuali
Quando l’emissione di anidride carbonica è eccessiva – causata da qualche patologia dell’individuo – la zanzara è in grado di distinguere il soggetto ed escluderlo spostando il proprio interesse verso “cibo” (individui) più sano.
I “picchi di attività” variano a seconda delle specie: alcune pungono durante tutto l’arco della notte ma normalmente l’attività si concentra nelle ore che vanno dal tramonto alle prime ore della notte e in quelle alle prime luci dell’alba; altre sono aggressive sia di giorno che di notte.
Individuata la preda ottimale, la zanzara percepisce la presenza dei capillari sanguigni sottocutanei ed introduce il sistema boccale perforante e procede alla suzione iniettando nell’ospite una miscela salivare costituita da sostanze anticoagulanti (per facilitare la suzione) ed irritanti (per richiamare una maggiore quantità di sangue nella zona interessata). Ti
Le specie più comuni nelle zone temperate sono:
- Genere Culex - (Culex pipiens pipiens; Culex pipiens molestus)
è la zanzara comune o zanzara di casa riconoscibile dal fastidioso ronzio nelle orecchie. Il suo corpo è solitamente marrone o grigio marrone, la proboscide e le ali sono marroni. Può trasmettere l’encefalite di St. Louis, West Nile Virus ed encefalite equina agli esseri umani ed è responsabile della filaria e della malaria negli animali. Punge principalmente di sera e di mattina presto ed è diffusa in media/tarda estate.
- Genere Aedes - (Aedes Albopictus più comunemente chiamata zanzara tigre; Aedes Caspius; aedes Detritus; Aedes Vexans; Aedes Aegypti)
fanno parte di questo genere le zanzare tigre e si distinguono dalla specie precedente perché sono nera con strisce bianche, sono attive di giorno soprattutto nel pomeriggio. Si sviluppano velocemente. Volano molto poco (massimo 200m), quindi è possibile circoscrivere l’area infestata.
- Genere Ochlerotatus caspius
è la zanzara di risaia di colore marrone e lievemente striata, vola per parecchi chilometri e infesta ampie aree nelle ore serali: sparisce in tarda serata. E’ diffusa principalmente in campagna perché si riproduce dove ci sono grandi zone umide.
Nelle zone temperate il ciclo biologico di queste specie presenta due picchi di attività riproduttiva: nel periodo primaverile (da marzo a fine giugno) ed autunnale (da metà agosto ad inizio ottobre).
L’ovodeposizione che si compie nel periodo autunnale pone le basi per quelli che saranno i nuovi individui dell’anno futuro (1° picco), mentre quella del periodo immediatamente precedente l’estate, darà origine alla popolazione autunnale (2° picco).
La schiusa delle uova e, di conseguenza, la presenza delle femmine adulte in periodi definiti, è in relazione ad un fotoperiodismo breve, a temperature relativamente miti ed a precipitazioni che consentano l’attivazione dell’uovo.
Non dimentichiamo che le zanzare, oltre al fastidio provocato dalle loro punture, sono responsabili della trasmissione di innumerevoli virus ed agenti patogeni. Dopo l’uomo infatti le zanzare sono il killer più letale (oltre 700 mila morti umane ogni anno causate dalle zanzare).
Anche Papa Francesco in occasione del suo viaggio apostolico in Kenya a novembre 2015 – rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva se avesse paura dei terroristi – ha risposto: “Ho più paura delle zanzare che degli uomini”.
Chiaro il suo riferimento alla malaria che affligge le popolazioni africane e che, in passato, uccise ben 21 Papi e 69 Eminenze.
Oltre ad arrecare gravi disturbi, le zanzare rivestono una particolare importanza dal punto di vista sanitario, in relazione alla loro attività ectoparassitaria, quali vettori di parassiti patogeni per l’uomo e gli animali: plasmodi, filarie ed arbovirus.
- Malaria
- Encefaliti
- Dengue
- Filaria
- Zika
Diversi studi indicano che le zanzare NON trasmettono l’HIV – virus responsabile dell’AIDS – in quanto non trova nel loro corpo un ambiente favorevole alla propria sopravvivenza, al suo sviluppo né tantomeno alla sua moltiplicazione e sviluppo.